Gli uffici governativi di Israele per la cybersicurezza hanno annunciato nelle scorse ore che le forze dell'ordine hanno chiesto ed ottenuto la rimozione di oltre 10.000 post di incitamento al terrorismo pubblicati sui principali social network nel solo mese dei aprile. È il risultato dell'attività di monitoraggio condotta quotidianamente dall'agenzia per la cybersicurezza israeliana, dall'intelligence interna Shin Bet e dagli altri enti della difesa coinvolti negli sforzi di tracciare l'istigazione al terrorismo sui social media. 

Le campagne terroristiche sistematiche, si evidenzia in un report, avvengono tramite Facebook, Instagram, YouTube, Tik Tok, Twitter e Telegram. Il totale dei post di cui è stata richiesta la rimozione sono 14.000. In particolare, su Facebook sono stati eliminati circa 5500 tra foto e commenti. In un caso questo social network ha bloccato un'intera pagina utilizzata da Hamas con 900.000 follower per impedirne l'uso per promuovere il terrorismo. Altra piattaforma sensibile è risultata TikTok, dove sono stati eliminati 2300 video.

Intanto, il ministero della giustizia e quello delle comunicazioni di Israele proseguono il confronto sulla definizione di nuove misure nazionali di regolamentazione e supervisione dei social media che dovrebbero essere adottate dal governo. Una lotta contro l'odio verso Tel Aviv che coinvolge anche l'Unione europea e gli Stati Uniti.