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Europol potenzia sorveglianza elettronica

Ok a sblocco dati da piattaforme ed addestramento con intelligenza artificiale

Bruxelles ha approvato la riforma di Europol, l'agenzia di polizia europea, ampliandone significativamente i poteri. Lo hanno deciso nelle scorse ore i ministri degli interni dei Paesi membri, riunitisi in formazione al Consiglio dell'Unione europea. Adesso le forze dell'ordine avranno il potere di chiedere i dati dei cittadini alle società private, soprattutto le piattaforme internet, anche riguardo persone non sospettate e non condannate.

Si tratta di una svolta che allarma chi tutela la privacy. In precedenza, infatti, si poteva attingere solo alle informazioni fornite dalle forze dell'ordine e da altre autorità pubbliche e su determinate categorie di soggetti. Inoltre, la riforma arriva appena quattro mesi dopo che il Garante europeo della protezione dei dati (Gepd) dei cittadini ha ordinato ad Europol di cancellare informazioni su cittadini innocenti dai database dopo 24 mesi. 

"La riforma promuove un modello pericoloso di sorveglianza della Polizia in cui la raccolta massiccia di dati e gli strumenti predittivi sembrano destinati a diventare lo standard. Anche i dati di chi è totalmente innocente e non ha nulla da nascondere, potranno finire all'Europol. Ed una volta entrati nel sistema, non se ne esce più", commenta Chlóe Bérthélemy, analista della sicurezza presso European Digital Rights (Edri). 

La riforma entrerà in vigore a giugno 2022. Il garante europeo dei dati ha fatto sapere al quotidiano spagnolo "El Pais" che agiranno "una volta entrato in vigore" il regolamento. Tra i nodi che preoccupano c'è anche il fatto che Europol potrà utilizzare le informazioni per addestrare algoritmi di intelligenza artificiale per sviluppare "strumenti per combattere il crimine". 

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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