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Italia cerca soluzioni al caos nei cieli

Giovannini: "Seguiamo vertenze nel settore. Convocheremo tavolo di crisi trasporto aereo"

I 41.000 voli annullati tra luglio a settembre; i 12 giorni di sciopero annunciati in Spagna dal personale di cabina della compagnia low-cost Ryanair; la carenza del personale che attanaglia vettori aerei, operatori ed i gestori aeroportuali; le dimissioni di un manager dell'aviolinea easyJet: Sono fatti che, messi in fila, danno idea del caos imperante nei cieli europei e statunitensi dopo la fine della pandemia ed il boom di prenotazioni di viaggi estivi.

"In Italia ci troviamo in una situazione migliore rispetto ad altri Paesi europei perché nei due anni di Covid abbiamo gestito l’emergenza prevedendo ristori per gli aeroporti ed ammortizzatori sociali per chi è stato costretto a restare a casa", ha dichiarato ieri il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini.

"Lo stesso non è avvenuto in altri Paesi, che si trovano a gestire una crisi di personale. Il trasporto aereo ha una dimensione europea ed internazionale, serve un’azione congiunta dei vari governi e delle autorità di settore". E per tutelare i passeggeri "siamo in costante contatto con Enac (Ente nazionale aviazione civile) per garantire il rispetto delle regole: dal rimborso ai viaggiatori per i voli cancellati alla riprogrammazione dei voli su altri vettori aerei. 

"Stiamo seguendo l’evoluzione delle vertenze nel settore. Oggi convocheremo -ha affermato Giovannini- il tavolo trasporto aereo per valutare con associazioni e sindacati possibili azioni per migliorare la situazione di un settore strategico", come sollecitato anche dall'associazione dei consumatori Codacons.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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