Dopo l'approvazione negli scorsi giorni con 334 voti favorevoli e 95 contrari, il Parlamento europeo si prepara a negoziare sul Sustainable Aviation Fuel (Saf) con il Consiglio dell'Unione europea. L'iniziativa, denominata RefuelEU Aviation, rientra nel pacchetto Fit for 55. Essa intende promuovere la nascita e la diffusione di carburanti sostenibili per l'aviazione, ma il dibattito su questo tema è molto acceso e divisivo.

Basta guardare il testo approvato. Il documento adottato dal Parlamento europeo è molto diverso da quello proposto dalla Commissione europea su vari punti decisivi: il tipo di combustibili considerati ammissibili, la procedura di implementazione, il meccanismo di flessibilità, il fondo per l'innovazione. 

In ogni caso, su questa base si apre ora la strada ai negoziati tra il Parlamento e gli Stati membri che compongono il Consiglio dell'Unione europea: la Commissione proponeva di implementare il 2% di Saf entro il 2025 salire al 63% nel 2050; il Parlamento punta ad un 6% nel 2030, passando per il 54% nel 2045, per arrivare all'85% nel 2050. Cosa ne verrà fuori?

Un altro tema del dibattito è l'ampliamento della definizione di Saf: la Commissione europea ha proposto una definizione tradizionale basata sulla direttiva Red II del 2018 sulle energie rinnovabili; il dicastero per i trasporti del Parlamento, invece, vuole ampliarne il significato fino ad includere "i combustibili liquidi e gassosi prodotti dal trattamento dei rifiuti e dai gas di scarico di origine non rinnovabile". 

Gli europarlamentari hanno inoltre deciso di creare un nuovo fondo dedicato all'aviazione sostenibile per sostenere gli investimenti e l'innovazione dal 2023 al 2050. La dotazione economica di questo sarà finanziato in parte dalle sanzioni per la mancata conformità alle norme, in parte dai proventi della vendita all'asta delle quote del sistema Emission Trading Scheme (Ets) dell'Unione europea.