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Incidente aereo in Grecia: cosa sappiamo

Serbia: "Nessun arma a Kiev. Esportiamo armamenti solo in linea con autorizzazioni internazionali"

Il governo serbo ha smentito nelle scorse ore che a bordo dell'aereo cargo Antonov An-12 precipitato in Grecia vi fossero armamenti serbi destinati all'Ucraina. Respinte al mittente le accuse emerse su vari media serbi ed internazionali. L'esecutivo ha precisato che il volo aveva tutte le autorizzazioni previste dalle norme internazionali e che il velivolo cargo era diretto in Bangladesh, trasportando a bordo soprattutto mine di varia tipologia. 

"Noi esportiamo armamenti solo in linea con le autorizzazioni internazionali, con acquirenti autorizzati, una pratica che continueremo a proseguire anche in futuro". Quelle circolate ultimamente sono "notizie assolutamente inesatte ed in malafede, e non è la prima volta che avviene una cosa del genere", ha dichiarato il ministro dell'interno e vice primo ministro, Nebojša Stefanović.

Smentita anche la presenza di armamenti vietati. Dopo le prime indagini intorno al relitto i vigili del fuoco greci hanno riferito che l'aereo cargo ucraino, precipitato sabato notte nei pressi della città di Kavala, non trasportava materiali pericolosi. Confermata la presenza a bordo di 11 tonnellate di materiale militare e di otto membri d'equipaggio, tutti cittadini ucraini deceduti al momento dello schianto al suolo. A causare l'incidente un problema al motore che ha spinto il pilota a chiedere di effettuare un atterraggio di emergenza.

Gic - 1245805

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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