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Iran in preda alle proteste: 133 le vittime

Oggi gli studenti di varie università hanno manifestato per le strade di varie città

Le proteste di piazza in Iran non hanno tregua. Gli studenti di varie facoltà universitarie oggi hanno continuato a manifestare per le strade di varie città del Paese dopo l'uccisione di Mahsa Amini, la ragazza curda di 22 anni deceduta il 16 settembre scorso, dopo essere stata arrestata dalla polizia morale, perché non portava il velo in modo corretto. Il bilancio di due settimane di scontri è di 133 vittime.

Lo fa sapere il sito di informazione iraniano "Iran International", che ha pubblicato un video delle manifestazioni in varie università del Paese, tra cui gli atenei di Shiraz, di Birjand e di Teheran. Gli studenti hanno anche chiesto il rilascio di alcuni colleghi arrestati nei giorni scorsi nell'università Sharif, sempre nella capitale, per avere protestato contro la repressione da parte del governo di Teheran. 

"Le proteste passate miravano alle riforme, non a capovolgere il regime. Chiedo a chi protesta di non permettere che siano destabilizzanti", ha dichiarato il presidente del Parlamento, Mohammad Qalibaf. Gli fanno eco i parlamentari più conservatori, che hanno reagito alle proteste gridando: "Morte ai sediziosi", "grazie polizia", "il sangue nelle nostre vene è un dono della nostra guida ayatollah Ali Khamenei".

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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