Il ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili (Mims), alla cui guida si è insediato di recente il ministro Matteo Salvini (Lega), ha individuato nove aeroporti in cui è necessario accentrare l'attività cargo in Italia da qui al 2035. È quanto prevede anche il Piano nazionale aeroporti (Pna), elaborato dall'Ente nazionale per l'aviazione civile (Enac) sulla base delle linee-guida diramante dall'ex-ministro del Mims, Enrico Giovannini.

Nella lista dei nove aeroporti compaiono: Milano-Malpensa e "Leonardo da Vinci" di Roma-Fiumicino come scali cargo principali in ambito nazionale; poi ci sono il "Marco Polo" di Venezia-Tessera, il "Gabriele D'Annunzio" di Brescia-Montichiari, il "Marcello Arlotta" di Taranto-Grottaglie, il "Raffaello Sanzio" di Ancona-Falconara, il "Vincenzo Bellini" di Catania-Fontanarossa, il "Mario Mameli" di Cagliari-Elmas, il "Sant'Eufemia" di Lamezia-Terme. 

Per gli altri scali nazionali il Pna prevede che, anche se al momento le loro movimentazioni merci sono significative, non sarà possibile un ulteriore sviluppo e si prospetta anzi "un graduale phase out". I nove aeroporti sono stati individuati considerando "la possibilità ed eventuale necessità" di investimenti per il traffico-merci, sia con l'idea di "presidiare ed offrire spazi di crescita a tutte le aeree territoriali".