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Alle strette finali nomine su partecipate

Lollobrigida: "Obiettivo è affidare aziende ad uomini e donne di qualità con visione del futuro"

Si stringono i tempi delle decisioni politiche sulle nomine dei manager che andranno a guidare le grandi aziende a partecipazione pubblica: dalla Società nazionale assistenza volo (Enav) al Gruppo Leonardo, passando per la società energetica Eni, per l'Istituto di statistica Istat, Poste, Banca Monte dei paschi di Siena e tante altre. Il delicato risiko è entrato nella sua fase finale. 

"Purtroppo la politica italiana continua ad essere solo e sempre un confronto di rumori. La realtà non è mai contemplata. Ed infatti quello che sta accadendo è che il Governo Meloni non sa che pesci prendere per affrontare i veri problemi dell'Italia: dalla povertà lavorativa alla scuola, dalla sanità all'immigrazione. L'Esecutivo si trascina da un'emergenza all'altra litigando sulle nomine e facendo continuamente retromarcia rispetto alle posizioni politiche su cui ha chiesto il voto agli italiani", scrive il leader di Azione, Carlo Calenda, nella sua newsletter.

Intanto, il ministro dell'Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, intervistato dal quotidiano "La Stampa", dichiara: "Sulle nomine dobbiamo porci l'obiettivo di affidare le aziende ad uomini e donne di qualità con una visione del futuro del Paese capaci di lavorare in sinergia come sta facendo il Governo. Arriveranno scelte di continuità premiando chi ha fatto bene, mentre chi non ha fatto sufficientemente bene sarà sostituito".

"Attenzione, se qualcuno è bravo ma non sa giocare in squadra potrebbe non essere utile. L'interesse generale degli italiani è e resta la priorità. Ed è un pensiero che credo condivida tutta la maggioranza. E se ci sono resistenze si superano al tavolo discutendo e ragionando serenamente". 

"Le nomine -conclude il ministro- non sono frutto di lottizzazione. Il nodo che stiamo affrontando è che prima Eni, Enel, Terna facevano meno sinergia del necessario ed oggi siedono con il Governo al tavolo per ragionare insieme. E questo rafforza l'Italia. Siamo una Nazione ricca in cui la politica era diventata instabile e noi poco credibili. Oggi siamo forse tra le Nazioni più stabili d'Europa".

Gic - 1250301

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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