Almeno 270 vittime e più di 2600 i feriti negli scontri armati in Sudan fra l'esercito regolare del Sudan’s Armed Forces (Saf) ed i paramilitari del Rapid Support Forces (Rsf). Lo comunica l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Intanto, nonostante le pressioni di Stati Uniti ed Arabia Saudita (Lega araba) sul cessate il fuoco immediato, questa mattina è stata interrotta la tregua di 24 ore concordata ieri tra le parti, in conflitto ormai da cinque giorni. 

Ieri pomeriggio il comandante delle forze armate sudanesi, Abdel Fattah Al-Burhan, aveva annunciato in diretta televisiva che l'esercito regolare avrebbe rispettato la proposta di estendere la tregua per ulteriori 24 ore fino alle 18:00 di oggi. I media internazionali segnalano scontri a fuoco nella capitale Khartoum: vicino al comando dell'esercito ed al palazzo presidenziale, ma anche nei pressi di basi delle Rsf a nord e ad ovest della capitale.

L'esercito regolare del Sudan’s Armed Forces (Saf) ha affermato di avere ripreso il pieno controllo dell'aeroporto di Merowe, nella parte settentrionale del Paese. Lo scalo era stato occupato nella giornata di sabato dai ribelli della Rapid Support Forces (Rsf), che adesso sarebbero stati costretti a ritirarsi verso la città di Al-Multaqa, a 100 km di distanza.