Il piacere dell’onestà: il titolo di una delle opere più celebri di Luigi Pirandello può essere usato tranquillamente per descrivere l’intervista rilasciata nelle ultime ore da Alex Cruz, ex-amministratore delegato del vettore aereo British Airways (leggi anche la notizia pubblicata da AVIONEWS). Come ha spiegato il manager, prima del suo addio alla compagnia britannica è stato venduto tutto quello che si poteva in termini di asset, concedendo allo stesso tempo in leasing quello di cui si aveva ancora bisogno. Per altri beni, invece, l’addio è stato definitivo. A suo dire, queste operazioni hanno garantito la sopravvivenza dell’aviolinea inglese, anche se è impossibile quantificare l’orizzonte temporale. Cruz si è lasciato andare con una serie di riflessioni su quelle che sono state, secondo il suo punto di vista, le azioni più giuste durante i mesi più difficili della pandemia da coronavirus. Le sue vendite hanno riguardato beni di ogni tipo e che non sarebbero stati più utilizzati, in particolare edifici, opere d’arte ed altri asset di valore per monetizzare in un momento difficile. La lista include persino equipaggiamenti di cabina e valigie firmate in edizione limitata (queste ultime hanno fruttato novemila sterline per la precisione). 

Tornando a parlare di velivoli, nel maggio del 2020 c’è stata l’ipoteca di 48 mezzi per una raccolta complessiva di 750 milioni di sterline. Le dimissioni di Alex Cruz dal ruolo di amministratore delegato di British Airways risale allo scorso mese di ottobre: al suo posto è arrivato Sean Doyle, ex-ad di Aer Lingus, un avvicendamento che Iag (International Airlines Group) ha descritto come una delle crisi peggiori di sempre. 

Sullo stesso argomento leggi anche l’articolo pubblicato da AVIONEWS.