Conflitto mette in crisi autonomia spaziale europea
Satelliti, motori e razzi da lancio: alla ricerca di soluzione alternative ai servizi russi

Il conflitto in Ucraina ha messo a nudo i difetti della strategia europea per l'accesso autonomo allo spazio: la dipendenza dai fornitori russi. Niente più aerei Antonov che trasportano i satelliti di Airbus e di Thales Alenia Space; sospese le missioni di Soyuz per metterli in orbita e stop ai motori per i razzi italiani Vega. Intanto, è l'industria francese, tra i principali mercati dell'aerospazio nel Vecchio continente, ad accusare un duro colpo, a causa del delicato periodo di transizione verde dal razzo di lancio Ariane 5 ad Ariane 6.
Dopo le sanzioni economiche comminate ai danni della Russia, Mosca ha messo in atto misure di ritorsione nel settore spaziale. In particolare ha sospeso le operazioni di Soyuz presso la base aerospaziale di Kourou, nella Guyana francese. Si tratta di un duro colpo per l'Agenzia spaziale europea (Esa, European Space Agency) e la francese Arianespace, che si occupano del lancio della costellazione OneWeb.
Airbus Space e Thales Alenia Space stanno cercando soluzioni alternative e pertanto studiano la possibilità usare velivoli Airbus Beluga e Boeing cargo per supplire alla mancanza di circa 20 aerei Antonov An-124 da trasporto. Inoltre, la maggior parte dei loro satelliti a propulsione elettrica sono alimentati dalla società russa Fakel, con sede a Kaliningrad, pertanto attualmente le due aziende possono contare solo sulla francese Safran, ma potrebbero essere costrette a dimezzare le aspettative. L'Europa deve ripensare la sua autonomia.
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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency