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CLARA MOSCHINI

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Avio Spa tre le difficoltà del conflitto ucraino

Componenti bloccate a Mosca e Kiev, a rischio cronoprogramma dei lanci con razzi Vega

L'autonomia delle industrie spaziali italiana ed europea è a rischio a causa della forte dipendenza dai fornitori russi. È quanto messo a nudo dal conflitto in Ucraina. Basti pensare che le sanzioni economiche comminate dai Paesi occidentali contro Mosca hanno portato alla sospensione delle operazioni di razzi e navicelle Soyuz. Rischia anche l'Italia per lo stop alle forniture di motori per i razzi Vega prodotti dall'azienda Avio Spa. 

La società italiana sta cercando di mettere le pezze per la realizzazione dei razzi lanciatori Vega e Vega C. I motori del modulo Avum (Attitude and Vernier Upper Module), infatti, sono prodotti in Ucraina dalla società Youjnoye con sede a Dnipro. Secondo una indiscrezione del quotidiano francese "La Tribune" tre propulsori sono rimasti all'interno di una fabbrica bombardata. La tentazione sarebbe quella di andare a riprenderseli. 

Inoltre, secondo il centro studi Foundation for Strategic Research, quattro serbatoi dello stadio superiore Avum (associati al motore RD-869/VG143) sono bloccati oltre i monti Urali, in quanto prodotti dalla società russa Babakine, con sede nella periferia di Mosca. Avio saprà rispondere a tali criticità in modo rapido? Deve riuscirci. Anche perché il cronoprogramma dei lanci con i razzi Vega C è pieno e non ci sono alternative: sono 15 le missioni nel 2002, e altre sono in calendario nel 2023 e nel 2024.

Sullo stesso argomento vedi al notizia pubblicata da AVIONEWS.

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AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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