Conflitto ucraino: 50 giorni di guerra
Accuse di genocidio da Washington; Kiev chiede più armi; Mosca va all'assalto finale

Il conflitto russo-ucraino è giunto oggi al 49esimo giorno. La situazione attuale è quella di un passaggio ad una seconda fase del conflitto. Prima c'è stato il tentativo iniziale di conquistare la capitale Kiev e deporre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per poi prendere il controllo di tutto il Paese. Fallito questo tentativo l'esercito russo ha ripiegato ad est ed a sud, con l'obiettivo di conquistare tutto il Donbass ed espandere il controllo di Mosca dalla Crimea a tutto il territorio lungo la costa del mare d'Azov. Insomma, il controllo dei mari caldi caldeggiato dalla fine della prima Guerra mondiale.
Il presidente russo Vladimir Putin, nelle scorse ore ha dichiarato che "l'operazione militare speciale in Ucraina procede secondo i piani" e che "quel che sta accadendo è una tragedia, ma la Russia non aveva altra scelta". Dura la replica del presidente statunitense, Joe Biden, che ha accusato Mosca di compiere un "genocidio". Parole che sono piaciute al presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha ribadito il bisogno "urgente" di avere "armi più pesanti".
Intanto, l'esercito di Kiev ha pubblicato oggi il consueto bollettino quotidiano sull'andamento della guerra: sarebbero almeno 19.800 i soldati russi uccisi dall'inizio dell'invasione, 158 gli aerei da caccia distrutti, 143 gli elicotteri e 739 carri armati e 1964 veicoli blindati neutralizzati.
AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency