La Russia ha testato nelle scorse ore un missile intercontinentale denominato Sarmat. Il lancio è avvenuto ieri alle 14:12 ora italiana da una rampa di lancio situata preso la base militare di Plesetsk, sul Mar Bianco, a circa 200 chilometri dal confine con la Finlandia, sul Mar Glaciale Artico. Il razzo ha sorvolato tutto il territorio russo per colpire il poligono di Kura, nella regione della Kamchatka, in Estremo Oriente, a circa 5000 km di distanza. I nuovi armamenti saranno dispiegati in Siberia centrale e sostituiranno i vecchi vettori intercontinentali Voyevoda. 

"È un evento importante e fondamentale nello sviluppo di sistemi d'arma avanzati nell'esercito russo. Questo missile rafforzerà le capacità di combattimento delle nostre forze armate e salvaguarderà in modo affidabile la sicurezza della Russia dalle minacce esterne. Vorrei sottolineare che nella creazione di Sarmat sono state utilizzate parti o componenti di produzione esclusivamente nazionale. Naturalmente, ciò renderà più facile la sua produzione", ha affermato il presidente russo Vladimir Putin.

Mosca, nel rispetto degli accordi, aveva avvisato in anticipo la Comunità internazionale che il test era in calendario per la giornata di ieri. Il dipartimento della difesa degli Stati Uniti comunque minimizza l'evento, definendola un'operazione di "routine" che non considera una "minaccia". Il messaggio politico e mediatico, però, è chiaro.

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