Gli Stati Uniti hanno condotto una serie di raid aerei nell'est della Siria, contro milizie filo-iraniane. I velivoli di Washington hanno preso di mira alcuni edifici situati in alcune zone usate dai gruppi sostenuti dalla guardia rivoluzionaria dell'Iran. L'ordine è giunto dal presidente americano in persona, Joe Biden. Al momento non sono stati identificati obiettivi precisi, né forniti bilanci ufficiali di eventuali vittime. 

Gli attacchi "hanno intrapreso un'azione proporzionata e deliberata intesa a limitare il rischio di escalation e ridurre al minimo il rischio di vittime". Le azioni "erano necessarie per proteggere e difendere il personale statunitense", ha spiegato il portavoce del comando centrale dell'esercito statunitense, il colonnello Joe Buccino. 

I militari americani hanno spiegato che il raid costituisce una risposta all'attacco del 15 agosto contro la caserma di al-Tanf usata dalle forze statunitensi, operato con droni presumibilmente appartenenti alle milizie filo-iraniane. L'attacco era avvenuto nella provincia di Deir Ez-Zor, una zona strategica al confine con l'Iraq, ricca di giacimenti petroliferi, controllata da milizie siriane vicine a Teheran.