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CLARA MOSCHINI

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Guerra ucraina (2): la minaccia nucleare russa

Litvinenko: "Conseguenze potrebbero essere molto gravi. Tali armi rimangano un deterrente"

Le minacce del presidente russo Vladimir Putin sul possibile impiego dell'arma nucleare per proteggere i nuovi territori ucraini occupati di Kherson e di Zaporizhzhia, oltre che le repubbliche filosovietiche di Donetsk e di Luhansk, è legato al solo in caso di minaccia all'esistenza dello Stato o come risposta equivalente a un'aggressione. Adesso, però, l'escalation militare potrebbe rendere l'interpretazione del concetto di sicurezza molto fluida e pericolosa. 

"Naturalmente, un piccolo calibro provoca relativamente meno danni, ma il problema principale è che né le armi tattiche né quelle strategiche sono state utilizzate nella pratica nelle operazioni di combattimento. Pertanto, le conseguenze del suo utilizzo potrebbero essere comunque molto gravi. Per questo le armi nucleari devono rimanere un deterrente", ha spiegato l'esperto militare Viktor Litvinenko, intervistato dall'agenzia di stampa russa "Ria Novosti". 

Oggi si parla molto di armi nucleari tattiche. Si tratta di testate miniaturizzate presenti in proiettili di artiglieria, missilistici terrestri e navali, mine e siluri che, a differenza di quelle strategiche, non possono distruggere intere città, ma posizioni circoscritte di unità nemiche. Tuttavia, non esiste un confine chiaro ed il loro uso può variare a seconda delle condizioni per il loro utilizzo. In ogni caso, la potenza di un solo missile nucleare tattico è sufficiente per sostituire 100 proiettili convenzionali. 

Gic - 1247203

AVIONEWS - World Aeronautical Press Agency
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